«Apriamo ufficialmente la nostra nuova sede a Destra Volturno. Dalla precedente Casa del Bambino ci siamo spostati in via Po 11, sempre nello stesso quartiere. Il nome cambierà, ma faremo un discernimento per sceglierne un altro adeguato».

A parlare è padre Daniele Moschetti, uno dei tre comboniani in missione a Castel Volturno, una delle zone più problematiche della Terra dei fuochi, in Campania.

Destra Volturno è una frazione di Castel Volturno, conosciuta per essere diventata nel corso degli anni la destinazione di migliaia di famiglie di migranti africani, molti dei quali si sono poi integrati nella comunità italiana.

L’inaugurazione ufficiale del nuovo Centro educativo e culturale è prevista per sabato 15 febbraio alle 15 e i padri invitano tutti a prenderne parte.

La Casa del bambino è nata come progetto dell’associazione Black and White, e già da alcuni anni accoglie i bambini per il doposcuola ed organizza per loro diverse attività culturali e ricreative.

«Sono molte le attività che vogliamo proporre in questo nuovo stabile proprio all’ingresso di Destra Volturno: vuole servire tutti, migranti e italiani perchè ci possa essere più interazione e integrazione camminando insieme», dice Daniele Moschetti.

Accanto alla funzione evangelizzatrice e alla cura spirituale, la missione a Castel Volturno è diventata sempre più sociale: per questo nel 2001 i comboniani hanno dato vita all’Associazione Black and White, che da allora porta avanti iniziative importanti. Le attività vanno dall’asilo nido per bambini di mamme africane lavoratrici, al doposcuola per tutti, italiani e stranieri, fino alla promozione della donna in vari ambiti come quello della lingua e poi la sartoria.

Bagnara, Baia Verde, Destra Volturno, Ischitella sono le frazioni più marginali di Castel Volturno. Uomini e donne, soprattutto nella prima ondata migratoria, hanno iniziato ad occupare le case abbandonate che nessuno più voleva perché inagibili o fuori mercato.

«Ma i loro figli stanno crescendo e sono pienamente inseriti nelle scuole; questi ragazzi sono italiani di fatto, se non per legge – dice padre Daniele – I disagi per gli immigrati sono ancora tanti, ma derivano anzitutto dalla difficoltà di regolarizzare i documenti e di trovare un lavoro stabile che permetta loro una vita degna».

Il risultato è una curiosa “inculturazione” tra Italia ed Africa, una matrice unica nel suo genere, che in certi momenti fa dubitare persino d’essere in Europa. Popoli e Missione ha realizzato un reportage sulla missione a Castel Volturno, che trovate a questo link.

«Dateci una mano – dice oggi padre Daniele – : sia amici di Castel Volturno che quelli in giro per l’Italia, con la vostra disponibilità, amicizia, solidarietà e preghiera. Il cambiamento viene sempre dal basso!».