Il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, nominato da papa Francesco prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli l’8 dicembre dello scorso anno, lancia un richiamo alla carità e alla solidarietà in un video divulgato da Vatican News, che ha subito registrato molte visualizzazioni.

In questo momento di grande difficoltà per tutto il mondo, il cardinale ci ricorda il dettato evangelico di mettere i poveri al primo posto. Nel nome della solidarietà e della vicinanza ai fratelli in difficoltà.

Nonostante la crisi sanitaria globale e la paura, “non possiamo lavarci le mani della nostra responsabilità nei confronti dei poveri, degli anziani, dei rifugiati, dei senza tetto” e di tutte le altre categorie di persone fragili e meno tutelate, dice il cardinale.

“Siamo di fronte ad una emergenza dovuta al Covid 19. Emergenza dal latino emergere si riferisce ad un evento imprevisto che si presenta davanti a noi e che richiede attenzione.

Le emergenze non sono una novità, ogni anno subiamo tifoni, siccità e malattie. Spesso però sono circoscritti ad un luogo e riguardano un numero anche se ampio, limitato di persone. Ora invece siamo di fronte invece ad una pandemia che colpisce tutte le persone in tutti i Paesi.

Il Covid 19 è una emergenza universale che colpisce tutti e richiede una risposta da tutti”.

Dobbiamo pensare non solo a noi stessi, alle nostre famiglie e alle persone che ci sono vicine ma “anche se questa reazione è fondamentalmente buona dobbiamo evitare che la paura ci renda ciechi di fronte ai bisogni degli altri che hanno i nostri stessi bisogni. Dobbiamo evitare che l’ansia uccida una vera preoccupazione per il prossimo“.

Infatti, continua Tagle è «in una emergenza il vero cuore di una persona emerge e i questa pandemia speriamo nella risposta di tanti cuori. Una emergenza che scoppia inaspettatamente può essere affrontata adeguatamente solo con la risposta di una eruzione di speranza. La diffusione pandemica d un virus deve produrre il contagio pandemico di carità.

La Storia giudicherà la vostra generazione in base alla forza dell’amore disinteressato che questa emergenza comune avrà generato e diffuso. O se non sarà riuscita a farlo. Ringraziamo le persone eroiche il cui amore e coraggio sono già stati fonte di guarigione e speranza in queste ultime settimane».

Prendendo spunto dal brano evangelico, il cardinale spiega:

“Gli esperti dicono che dobbiamo lavarci le mani per evitare di essere contagiati dal virus e per evitare di diffonderlo. Al processo di Gesù Ponzio Pilato prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla dicendo ‘non sono responsabile di questo sangue, pensateci voi’.

Oggi dobbiamo lavarci le mani ma non come Pilato, non possiamo lavarci le mani della nostra responsabilità nei confronti dei poveri, degli anziani, dei rifugiati, dei senza tetto, degli operatori sanitari, di tutte le persone, del Creato, delle generazioni future. Preghiamo attraverso la forza dello Spirito Santo che possa emergere un amore genuino da tutti i cuori umani per fare fronte a questa emergenza comune”.