Attese, gioia di confrontarsi e di apprendere insieme come avviarsi lungo le strade della missione. In questa atmosfera oltre 150 seminaristi italiani si sono ritrovati presso il Seminario maggiore di Padova per l’apertura del Convegno missionario nazionale dei seminaristi.

Ad accoglierli i saluti di monsignor Giampaolo Dianin, rettore del Seminario patavino, don Michele Autuoro, direttore di Missio, organismo pastorale della Cei e don Gaetano Borgo, direttore del Centro Missionario Diocesano di Padova. Dalle loro parole è emerso il quadro della situazione attuale: sono 3.430 i missionari che stanno annunciando e testimoniando la Buona Notizia in tutto il mondo e son partiti, inviati dalle Chiese del Triveneto; tra loro 107 sono fidei donum presbiteri, 16 laici e due suore fidei donum.

«Siamo qui anche per ringraziare insieme il Signore per loro e per le nostre Chiese in tutta Italia che in questi anni hanno generato tanti missionari e che hanno permesso anche alle nostre Chiese di essere in continuo rinnovamento e aperte a tutto il mondo» ha detto don Borgo che si è rivolto ai partecipanti ringraziandoli per la loro presenza «perché ci portate aria fresca, gioventù piena di sogni per una Chiesa che, ci ricorda papa Francesco, è chiamata ad essere in stato permanente di missione (E.G.25) cioè capace in ogni momento di conversione. Non siamo qui per vedere e confrontarci su chi ha fatto meglio le cose, su chi ha costruito più Chiese nel Sud del mondo o su chi ha convertito di più, ma su come siamo capaci di accompagnare il cammino degli impoveriti del mondo, su come siamo attenti al grido che ci arriva dai popoli del mondo e sulla disponibilità a metterci in uno stato reale di missione, insomma a dare una mano a Dio perché il contagio del Vangelo sia vero, pieno e liberante, per tutti»