Con la fine dei corsi di studio per l’anno accademico 2020/2021 nei vari Seminari d’Italia, arriva il momento di fare un bilancio delle visite che gli animatori missionari della Pontificia Unione Missionaria (Pum) organizzano negli istituti delle varie regioni ecclesiastiche, in accordo con i rettori e i Gruppi di animazione missionaria (Gamis) dei Seminari.

Il segretariato nazionale della Pum, infatti, ogni anno affida a otto missionari il compito di andare ad incontrare gli studenti che si stanno preparando al sacerdozio, assegnando una o più regioni ecclesiastiche ad un “animatore missionario”: costui, per ogni visita in programma, si preoccupa di prendere i contatti con il rettore e con i rappresentanti del Gamis in modo che possa essere calendarizzato l’incontro del missionario-visitatore. Non di rado, quest’ultimo viene ospitato in Seminario per alcuni giorni, in modo tale da poter vivere in comunità con gli studenti, per favorire un maggior confronto e un dialogo più approfondito.

In un anno e mezzo di pandemia da Coronavirus, quest’attività ha certamente subito dei rallentamenti con notevoli limitazioni, ma non si è fermata.

A resocontare le visite alle comunità dei Seminari di tutta Italia sono gli stessi missionari incaricati, che in un recente incontro di verifica avvenuto in modalità web, si sono riuniti tra loro e con don Valerio Bersano, segretario nazionale Pum, e don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio.

Durante questo anno accademico, sono stati messi in programma incontri a distanza, come quelli organizzati da padre Giorgio Padovan, missionario comboniano, nei Seminari di Monreale, Caltagirone e Cosenza. Ma non sono mancate anche visite in presenza, come quella al Seminario di Catanzaro che padre Padovan è riuscito a vivere nell’ottobre scorso, quando la seconda ondata da Covid-19 non era ancora esplosa.

Anche padre Gaetano Cazzola, dei Missionari d’Africa, ha vissuto una visita dal vivo, di ben quattro giorni al Seminario di Anagni, mentre al Collegio Urbano l’incontro è avvenuto senza la possibilità di alloggiare, causa emergenza sanitaria. Altre visite invece sono saltate, come quelle ai Seminari di Assisi, Firenze, Pisa a causa della recrudescenza dei contagi.

Padre Giancarlo Piovanello, della Comunità Missionaria di Villaregia, ha concentrato tutti gli incontri in primavera, poiché prima era impossibile: «C’è stata un’accoglienza fraterna da parte di tutti – commenta il missionario – anche da parte di vescovi, docenti e rettori. Al Seminario di Posillipo, i Gesuiti hanno curato l’organizzazione; a Salerno ha partecipato agli incontri anche il direttore del Centro missionario diocesano».

Su questo punto, a padre Piovanello fa eco don Bersano che sottolinea quanto sia importante e opportuno che i missionari-visitatori avvisino il direttore del Centro missionario diocesano (Cmd) di riferimento, quando viene messo in programma l’incontro con il Seminario locale: «Un modo per fare rete sul territorio e per favorire la possibilità che anche il Cmd partecipi all’incontro».

Nel maggio scorso, padre Dino Tessari, missionario Oblato di Maria Immacolata, è riuscito a visitare tutti i Seminari di Liguria e Piemonte (eccetto quello di Novara, che si era trasferito da poco): «In alcuni gli incontri sono stati superlativi, con una seria attenzione da parte della comunità. A Genova sono riuscito a stare più giorni».

Durante l’incontro di verifica tutti i missionari-animatori dei Seminari hanno avuto modo di sottolineare l’importanza delle visite dal vivo e si sono trovati unanimi nella proposta di valorizzare sempre di più quest’iniziativa, perché possa diventare un momento formativo e non opzionale all’interno dei Seminari.

Don Bersano ha ringraziato tutti «per l’impegno e il servizio, nonostante le grandi difficoltà logistiche per la crisi sanitaria di quest’anno» e ha dato appuntamento ad una prossima riunione in presenza a fine agosto, per definire al meglio il programma delle visite nei Seminari d’Italia per l’anno accademico 2021/2022. Tutti si sono mostrati disponibili e volenterosi nel proseguire quest’attività di animazione missionaria, considerata preziosa per suscitare interesse ad esperienze ad gentes, che formano per la vita e modellano la propria fede con un’impronta indelebile di fraternità vissuta.

(Nella foto: Nel Seminario di Firenze, Convegno missionario nazionale dei seminaristi del 2019)