Dopo gli arrivi e le sistemazioni di ieri, oggi – lunedì 28 giugno – hanno preso il via le lezioni di lingua italiana che proseguiranno fino al 21 agosto. Il corso è diventato in questi anni per il Centro Unitario Missionario (Cum) della Fondazione Missio, che lo organizza e promuove, uno snodo importante delle attività estive di questo centro formativo della Conferenza Episcopale Italiana, con sede a Verona.

Cinquanta gli iscritti, dei quali la metà in presenza.

«Abbiamo il piacere di riprendere l’attività in presenza – sottolinea don Marco Testa, direttore del Cum – anche se scontiamo il fatto che nel resto del mondo la pandemia è tutt’altro che superata. E quindi per i partecipanti, che spesso arrivano direttamente dall’estero, ci sono ancora molti problemi legati ai visti, agli spostamenti e, soprattutto, alla quarantena. Quest’anno abbiamo perso quasi tutti i partecipanti dall’Asia, ed erano un bel gruppo: chi si mette in viaggio in questi mesi dall’India?».

In ogni caso, continua don Testa, «possiamo contare su 25 presenze, il resto sarà ancora on line, come l’anno scorso, con lezioni mattina e pomeriggio, e i partecipanti divisi per continente e quindi per fuso orario».

Solitamente a questo corso – otto settimane nei mesi di luglio e agosto gestite dal CESTIM, un centro studi specializzato nell’insegnamento della lingua per stranieri – partecipano sacerdoti, religiosi e religiose non italiani che arrivano in Italia per studiare, per un incarico nell’istituto di appartenenza o per un lavoro pastorale in qualche diocesi italiana, ed hanno bisogno di conoscere la lingua del nostro Paese.

«Non poche università legate al mondo cattolico – afferma don Testa – mandano al Cum di Verona i neoiscritti stranieri per il corso di lingua obbligatorio per accedere alle lezioni».

Quest’anno, il corso in presenza terminerà il 21 agosto, mentre quello on line inizierà il 19 luglio e terminerà il 3 settembre.

«Come scelta – continua don Testa – prediligiamo la presenza: l’on line rimane solo per sopperire ad una situazione di emergenza dettata dalla pandemia. Il corso di lingua italiana al Cum non è mai stato solo una serie di moduli di apprendimento frontali con l’insegnante, ma otto settimane passate assieme in maniera full immersion, di condivisione dello studio, della preghiera, dei momenti di relax. I contatti con il contesto e la gestione dei fine settimana con visite guidate hanno sempre aiutato i corsisti ad apprendere le prime basi della lingua italiana in maniera partecipata, capendo anche un po’ il contesto nel quale si inserirà».

«Anche per questo – conclude don Testa – il corso di lingua del Cum era letteralmente preso d’assalto negli anni scorsi, tanto che già ad inizio anno venivano esauriti gli 80 posti disponibili».

Per l’indisponibilità della sede di San Massimo, quest’anno il corso si svolge nella casa di San Fidenzio, messa a disposizione dalla diocesi di Verona.

(Nella foto: i partecipanti al corso di lingua italiana dell’edizione 2019)