Il 13 aprile scorso, nella sede del Cum di Verona, si è tenuto il primo incontro tra biblioteche di istituti missionari della Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi).

Tutti i partecipanti hanno risposto con interesse alla proposta, lanciata dal Cum, di avviare un processo di conoscenza reciproca in vista della creazione di una Rete che faciliti la condivisione della gestione di patrimoni diversi ma affini, con lo scopo di potenziare la visibilità e la fruibilità di ogni singolo Centro.

La motivazione di fondo scaturisce dall’ambizione di far giungere questi patrimoni documentali ad un più ampio pubblico, con la consapevolezza del notevole contributo che la memoria e lo studio delle esperienze missionarie possono donare alla società multiculturale attuale.

All’incontro nella sede del Cum si sono ritrovate, oltre al Cedor (Centro Documentazione Oscar Romero), le biblioteche del Pime di Milano e Monza, le biblioteche Saveriane di Parma e Brescia, la biblioteca di Borghero (GE) della Società Missioni Africane e la Fondazione Nigrizia dei Comboniani.

Dopo un approfondito giro di presentazione, sono emerse potenzialità e competenze pronte a venire valorizzate in collaborazioni, ancora in embrione, ma ora più realizzabili.

È emerso il desiderio di allargare la partecipazione ad altre biblioteche, sottolineando l’importanza della presenza di un operatore incaricato della gestione delle singole biblioteche, a dimostrazione del valore che l’Istituto attribuisce alla catalogazione e divulgazione della cultura e a sostegno dell’apertura verso l’esterno di patrimoni ecclesiali, antropologici e culturali, unici nel panorama italiano.

Il patrimonio rappresentato dalle biblioteche missionarie consiste in decine di migliaia di volumi, centinaia di riviste da tutto il mondo, archivi fotografici e video dai diversi continenti, oltre alla documentazione (epistolare e di altro carattere) custodita da ogni Istituto, che certifica la vivacità e i progressi dell’incontro tra popoli. Senza dimenticare gli elaborati che ogni Centro ha già prodotto e produce a carattere divulgativo per sensibilizzare scuole, centri ecclesiali e cittadinanza attiva.

Dalle biblioteche già inserite in Reti a carattere regionale e nazionale è stata sottolineata l’importanza di essere presenti con i propri patrimoni all’interno del Servizio Bibliotecario Nazionale, canale di primaria fruibilità per tutti i potenziali ricercatori italiani.

Strada facendo saranno presi in considerazione altri canali sia a carattere ecclesiale che internazionale. Un processo avviato ed in fieri. L’entusiasmo non manca, le risorse si moltiplicheranno!