La “realizzazione di una cappella nella parrocchia San Marco a Ombada” è uno dei progetti che verranno finanziati dalla Fondazione Missio con le offerte raccolte durante la Giornata Missionaria Mondiale, in calendario per domenica 22 ottobre prossimo. E’ questo, infatti, il giorno che tutta la Chiesa cattolica, in ogni Paese del mondo, sceglie per sostenere, con la preghiera e la generosità dei fedeli, le missioni universali attraverso le Pontificie Opere Missionarie (POM).

Sono migliaia i progetti missionari arrivati alle POM internazionali da ogni parte del mondo, che vengono analizzati e valutati, per poi essere smistati alle varie direzioni nazionali.

Tra i progetti assegnati alla direzione italiana delle POM (rappresentata dalla Fondazione Missio), c’è anche quello che prevede la realizzazione di una cappella a Ombada, nell’arcidiocesi di Khartoum in Sudan (è il progetto n.87).

Attualmente per pregare e celebrare l’eucaristia i fedeli sono soliti riunirsi in uno spazio all’aperto: un capannone con tettoia, che durante il periodo invernale non è affatto accogliente. Quando piove o tira vento la polvere e l’acqua piovana entrano dai lati e rompono quell’atmosfera di silenzio e raccoglimento indispensabile per pregare. Ma quello che più preoccupa è il ristagno dell’acqua piovana che si ferma sul terreno perché il pavimento è basso e non ne consente il deflusso. Così, recentemente, l’umidità ha causato il crollo di un muro interno che separa quest’ambiente da altre stanze più piccole. Purtroppo, a causa delle scarse risorse economiche disponibili, non sono mai stati eseguiti lavori di manutenzione e la struttura si sta degradando.

Costruire una cappella al chiuso, sfruttando la struttura già esistente con una spesa di 8mila euro in totale, permetterebbe ai fedeli di radunarsi in preghiera in uno spazio confortevole e sicuro. Il progetto architettonico consiste nel recuperare tre stanze del capannone, al momento inutilizzate, e di collegarle tra loro demolendo i muri interni per ottenere così un’unica grande sala. Sarà anche indispensabile ricostruire il soffitto, sostituire l’impianto elettrico, riparare le crepe, intonacare le pareti che ne hanno bisogno, imbiancare.

Solo così i molti fedeli che frequentano la parrocchia, per lo più sfollati e rifugiati provenienti dai Monti Nuba, dal Nilo Azzurro e dal Sud Sudan, potranno godere di spazi adeguati per la preghiera e la Messa domenicale.

Chi volesse contribuire a sostenere direttamente il progetto n.87, può DONARE ORA cliccando qui.