In ogni numero di “Popoli e Missione”, all’interno dell’Inserto PUM, a firma della nostra collaboratrice Loredana Brigante viene pubblicato un articolo che presenta un Centro missionario diocesano (CMD). Volentieri lo rilanciamo anche sul sito di Missio, certi che possa essere un’occasione di conoscenza vicendevole e uno stimolo di confronto per tutti i Centri missionari delle varie diocesi d’Italia. Questa nuova “Finestra sulle diocesi” accompagna nel Centro missionario diocesano di San Severo, con l’intervista al suo direttore, Diego Mezzina.
«Essere una Chiesa in uscita è fondamentale, per non chiudersi nell’autoreferenzialità». È il pensiero – divenuto “la modalità operativa” – del direttore dell’Ufficio missionario della diocesi di San Severo, in provincia di Foggia.
Diego Mezzina, laico, 50 anni, formatore scout e impegnato da sempre nel volontariato, è stato nominato direttore nel 2019 dal vescovo Checchinato e riconfermato da monsignor Mengoli. «La missione per me è un modo per evangelizzar-mi, poiché si riceve più di ciò che si porta e si ascolta più di ciò che si dice».
È quanto accade nella diocesi di San Severo, non solo grazie all’esperienza di cooperazione missionaria che porta avanti in Benin dal 1996 e ai suoi fidei donum, ma anche tramite le attività in loco e l’impostazione data al Centro missionario. «Il nostro Ufficio è ripartito da zero, passando da un’organizzazione “San Severo-centrica” ad un dislocamento delle varie iniziative (Veglia missionaria, Via Crucis, Giornata dei Missionari Martiri, ecc.). Da quasi sette anni, siamo noi a muoverci verso le comunità, e la risposta è positiva, sia in termini di partecipazione che di collaborazione».
La stessa équipe, composta da nove laici e due sacerdoti, è espressione di sinodalità: «I componenti del CMD provengono da paesi diversi della diocesi; alcuni sono incaricati della Pastorale familiare e coinvolti nella Pastorale giovanile; il vice-direttore, don Blaise Tcheniti Dakapa, è un sacerdote fidei donum arrivato in Italia dal Benin; lavoriamo, infine, con gli altri Uffici. Perché il concetto di trasversalità, per noi, è concreto».
Un modo di operare che si riflette sul 40% delle parrocchie. Sulle 37 censite in diocesi, infatti, almeno 15 hanno un referente o due, se non addirittura un gruppo missionario. Una rete di una cinquantina di persone che propaga senz’altro la pastorale missionaria e agevola lo svolgimento degli eventi programmati. In questo quadro, non può certo mancare l’elemento più dinamico, che a volte si fa più fatica a far stare dentro: i giovani. «Da sempre, sosteniamo sia la formazione missionaria dei nostri ragazzi, consentendo, per esempio, la partecipazione di alcuni di loro agli eventi di Missio Giovani, sia la scolarizzazione nel villaggio di Cotiakou, nella diocesi di Natitingou».