
Accompagna in un viaggio a Cuba, uno dei sette docufilm che Luci nel Mondo ha realizzato per la Fondazione Missio, in occasione dell’Ottobre missionario 2025.
Il video dà voce ad alcuni dei missionari italiani che operano nell’isola caraibica.
Come don Carlo Doneda, della diocesi di Milano, che racconta che a Santiago di Cuba la libreta, ovvero il libretto dove si segnano i generi alimentari di cui ogni cubano ha diritto mensilmente, nemmeno esiste più, perché sempre meno e sempre più in ritardo arrivano i viveri promessi dal governo. E la mancanza di energia elettrica raggiunge anche durate di 15-16 ore al giorno. Per cucinare i cubani usano le bombole di gas, fornite dal governo con ritardi di mesi. L’alternativa è cucinare sulle piastre elettriche. Ma se la corrente è disponibile alle 2 di notte, solo per qualche ora, devi alzarti a quell’ora per cucinare.
Anche le Piccole Sorelle di Gesù a L’Avana fanno così, dice Rosetta Chiesa, missionaria originaria di Trento. A turno si alzano per cucinare quando c’è corrente.
La vita del missionario a Cuba è tutto un incastro di eventuali possibilità: se c’è la benzina, se c’è l’energia elettrica, dice don Damino Busselli, missionario di Verona a Pinar del Rio.
Un pensionato riceve 1.500 pesos ogni mese, un cartone di 30 uova ne costa 3.000: può permettersi mezzo uovo al giorno! Come si vive in queste condizioni? Si sopravvive, con gli aiuti che arrivano dall’estero, da chi è emigrato negli Stati Uniti o in Europa, dice don Sergio Armentini di Bergamo, missionario a Guantanamo.
Per padre Andrea Polverino, francescano a L’Avana, «non c’è bisogno di molte pastorali, non le puoi fare: il nostro compito principale – dice – è stare con la gente, fare le file con loro, cercando di portare un po’ di sollievo in questo periodo difficile».
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