La Fondazione Missio con il CUM-Centro Unitario per la formazione Missionaria- sono presenti a Medellin, Colombia, al co ngresso per ricordare i 50 anni dalla Seconda Assemblea dell’episcopato latinoamericano, che qui si è svolta nel 1968. Da qui partì una svolta radicale per la chiesa non solo in America Latina: l’opzione preferenziale per i poveri, il famoso metodo di Medellin tutt’ora applicato da papa Francesco del vedere-giudicare-agire. 500 persone presenti e tra questi 9 cardinali, 60 vescovi da tutta l’America Latina per ribadire l’attualità dei valori e delle proposte di quell’Assise.
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Come ‘stare’ in un continente segnato profondamente dalla disuguaglianza, dalla violenza estrema, e dalla corruzione diffusa? E’ questa la domanda che aleggiava fra i molti partecipanti al congresso della chiesa latinoamericana in ‘memoria’ di Medellin. E, proprio riprendendo lo spirito del volto della chiesa emerso a Medellin nel 1968, la chiesa latinoamericana rialza la testa e rinnova il suo impegno di stare dalla parte degli ultimi, vivere realizzando comunità ecclesiali di base e costruendo uomini e donne cittadini responsabili. E’una chiesa che vuole tornare tra la gente come segno di speranza e di vita buona per tutti: più di cinquecento i partecipanti al congresso “50 años Medellin” che si è svolto nella città omonima dal 23 al 26 agosto, riuniti dal CELAM. Fare ‘memoria di Medellin’, si è detto nel convegno, non è solo ricordare il passato, ma, soprattutto, è riportare al cuore quelle scelte di allora che possono entusiasmare i passi di oggi. Nel Congresso lo spirito della ‘memoria’ ha delineato alcune caratteristiche da ricordare nei cammini di una chiesa a servizio del Regno. Ne ricordo alcune:
>>Il volto della Chiesa di Gesù è un volto autenticamente ‘povero e missionario’. E oggi, questo è il nucleo del progetto di rinnovamento ecclesiale chiesto da papa Francesco: Chiesa dei poveri o Chiesa in uscita verso le periferie del mondo.
>>Il volto della Chiesa, discepola di Gesù, si configura come ‘comunità di base’: piccola comunità locale dove si sperimenta e si vive la fraternità. Lì la Chiesa non è massa, è prossimità, lì si impara a stare gli uni con gli altri, rispettando le diversità e valorizzando i doni di ciascuno.
>> il volto della chiesa che cammina seguendo il metodo del vedere-giudicare-agire, ovvero leggere la realtà dei fatti nella vita di tutti i giorni, illuminarli alla luce del vangelo, scegliere nel concreto come agire;
>>Il volto della Chiesa che incarna il progetto di Gesù è una Chiesa coraggiosa e aperta al mondo. Medellin ha avuto il coraggio di uscire, dialogare con la realtà, scendere nei luoghi e negli spazi delle ingiustizie, ascoltare il grido degli impoveriti. Quanto è necessario ritrovare questo spirito per le nostre parrocchie e le nostre comunità educative?.
don Felice Tenero