L’esperienza che ho vissuto tra il 27 luglio e il 4 agosto in Albania dopo aver frequentato il percorso “Viaggiare per condividere” organizzato dal Centro Missionario Diocesano di Padova, è stata la mia prima “missione” in un paese non considerato e quasi sconosciuto per molti di noi giovani.

A mettermi a mio agio all’arrivo sono state le suore Dorotee che con loro sorriso e con la loro accoglienza mi hanno fatto sentire subito a casa, in famiglia. Nel passare le giornate la cosa più bella era trascorrere il tempo tutti insieme, ridendo, scherzando, cantando e… vivendo ogni esperienza “sguardo nello sguardo”, facendo parlare il cuore. Sì, perché missione è incrociare volti, incontrare e conoscere Gesù nel volto delle persone.

Ci siamo impegnati a coordinare un Grest e sinceramente non mi sarei mai aspettato così tanti bambini. Avevano una voglia di giocare fuori dal normale! La vera bellezza era vederli felici con poco: bastava una palla, un succo e delle patatine ed erano tutti felici e sorridenti. Ma l’esperienza che mi ha dato di più è stato il servizio nella Casa di accoglienza per ragazze con deficit mentale seguite dalle Suore di Madre Teresa, vere e proprie “madri”, con un amore fortissimo per le ragazze che non avevo mai vissuto così “a pelle”. Appena entrato nel giro di visita della casa, volevo piangere, uscire o scomparire, perché mi trovavo in una situazione scomoda, imprevedibile… Non capita tutti i giorni di scontrarsi con tanta sofferenza in una o più persone, ma l’amore per gli ultimi sconfigge ogni difficoltà e ti porta ad avere coraggio, ad un incontro vero. Lo stare, il far sentire che qualcuno è presente e si prende cura delle fragilità umane, fa parte di un disegno d’Amore più grande e senza confini.

Conoscere la storia, la cultura dell’Albania attraverso le tante e forti testimonianze, mi ha portato ad avere una visione ben diversa da quanto scritto nei libri di scuola, ad andare oltre i pregiudizi imparando ad accogliere la realtà di un paese che è frutto di tanto dolore. Un vero insegnamento di vita che mi ha fatto riflettere su quanto sono fortunato oggi, solo per essere nato da un’altra parte del mondo…

Missione Albania non è solo un’esperienza, è raggiungere la sponda di un paese dove fino a trent’anni fa era vietato professare qualsiasi fede e religione ma dove oggi può trovare speranza nel servizio dei giovani che possono condividere il Vangelo facendosi strumento dell’Amore più bello e gratuito del mondo: l’amore di Dio.

Gioele, Albania