Oggi – giovedì 19 maggio – ricorre il 179esimo anniversario della fondazione dell’Opera della Santa Infanzia.

Per volontà di monsignor Charles de Forbin Janson, vescovo di Nancy (Francia), nel 1843 nacque infatti quell’Opera che poi, nel 1922, sarebbe diventata “pontificia” per volontà di papa Pio XI, conscio del grande contributo che in circa 80 anni la Santa Infanzia aveva dato alle missioni.

Da quell’anno, dunque, il nome della rete che unisce tutti i ragazzi missionari del mondo diventa Pontificia Opera della Santa Infanzia, anche conosciuta come Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria (Poim).

La Poim, ente della Chiesa universale, con il tempo nei vari Paesi del mondo ha assunto nomi diversi. In Italia oggi è chiamata Missio Ragazzi. Ma questo non cambia la sostanza della proposta né l’unità tra tutti i bambini e gli adolescenti delle 130 nazioni del mondo dove è presente l’Opera della Santa Infanzia.

Fedeli all’impegno che il vescovo Charles dette in origine ai ragazzi francesi, ovvero “un’Ave Maria al giorno e un soldino al mese” per sostenere i loro coetanei cinesi in grave difficoltà, oggi tutti i ragazzi missionari hanno fatto proprio un motto ancora più ricco: “I bambini evangelizzano i bambini, i bambini pregano per i bambini, i bambini aiutano i bambini di tutto il mondo”.

Ciò significa che non dimenticano di affidare a Gesù i loro coetanei dei vari continenti e si impegnano per offrire un piccolo contributo in denaro che assicuri un futuro migliore ai bambini più in difficoltà, grazie al Fondo Universale di Solidarietà dell’Infanzia Missionaria (il grande salvadanaio che raccoglie le offerte donate da ciascuno). Attraverso questi aiuti, tantissimi ragazzi possono conoscere Gesù e la sua Parola, mangiare, studiare, avere un tetto sotto cui dormire, curarsi.

Qui un video che descrive l’Opera.

Sul numero di maggio de “Il Ponte d’Oro” sono disponibili i fumetti che raccontano la vita straordinaria del fondatore, monsignor Charles de Forbin Janson.