Dopo 53 giorni di prigionia e di grande attesa, sono state finalmente liberate le sei donne (tre suore e tre laiche), rapite in Nigeria il 14 novembre scorso, portate via dal convento di Iguoriakhi.

Il primo a darne notizia è il giornale on-line nigeriano Punch, che racconta alcuni dettagli: una delle donne, Veronica Ajayi, sarebbe stata rilasciata sabato 6 gennaio in serata, mentre le altre avrebbero seguito la stessa sorte il giorno successivo.

Tutte hanno fatto ritorno alla loro diocesi di appartenenza e sono state riaccolte nel convento- l’Eucharistic Heart of Jesus – e nessuna ha riportato apparenti segni di violenza, secondo quanto ha raccontato la superiora generale, Agatha Osarekhoe.

Non è chiaro se sia stato pagato o meno un riscatto.

A dicembre il Papa stesso si era interessato della vicenda: durante un Angelus in piazza San Pietro aveva detto: «Mi unisco di cuore all’appello dei Vescovi della Nigeria per la liberazione delle sei Suore del Cuore Eucaristico di Cristo, rapite circa un mese fa dal loro convento a Iguoriakhi. Prego con insistenza per loro e per tutte le altre persone che si trovano in questa dolorosa condizione: possano, in occasione del Natale, ritornare finalmente alle loro case».

Tre delle sorelle rapite – Veronica, Frances e Roselyn – avevano già preso i voti da tempo, le altre tre – Vivian, Mariam e Anna – erano novizie. Tutte sono africane.

Una fonte vicina al convento aveva raccontato ad un sito di news locale che le suore «vivevano nella comunità e svolgevano le loro mansioni in missione come insegnanti nelle scuole e con attività pastorali. Ringraziamo Dio se sono ancora vive. Stiamo pregando e facendo appelli affinchè siano liberate».

La storia della nascita di questa recente Congregazione è significativa: fondata nel bel mezzo della guerra civile nigeriana come «segno d’amore, unità e perdono», si legge sul sito stesso del Cuore Eucaristico – la sua intenzione è quella di mostrare che è possibile per la popolazione nigeriana provenire da tribù differenti e «vivere armoniosamente insieme».

Nessuna ipotesi è stata fatta sul perché le sei donne siano state portate via dal loro convento, ma sappiamo che le suore del Cuore eucaristico di Gesù, come suor Fidelia Alao, fanno parte di una rete globale di religiose che tra l’altro si batte contro il traffico delle donne e la loro riduzione in schiavitù.