Paolo Manna nasce ad Avellino il 16 gennaio 1872. Nel settembre 1891 entra nel Seminario per le Missioni Estere e, diventato sacerdote, viene inviato in Birmania a fine ottobre 1895. L’ambiente birmano si rivela micidiale per la sua salute. Dopo 12 anni di missione in quel paese deve definitivamente rientrare in Italia. Da quel momento lo scopo della sua vita sarà l’animazione missionaria. Egli diventa il missionario della Missione. Come direttore della rivista Le Missioni Cattoliche e specialmente con la sua prima opera Operarii autem pauci!, suscita un’onda di entusiasmo per la Missione e un gran numero di vocazioni missionarie. Si precisa in lui il sogno di unire il clero intorno all’ideale missionario e si concretizza con la fondazione dell’Unione Missionaria approvata del Papa Benedetto XV, sollecitato vivamente dal Beato Guido Maria Conforti, Vescovo di Parma e fondatore della Società di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere. P. Manna insiste sempre più nei suoi scritti, sul ruolo insostituibile dei presbiteri in ordine all’annuncio del Vangelo ed all’educazione della coscienza missionaria del popolo di Dio.

Con una grande attività di predicazione e di stampa, P. Manna infiamma ecclesiastici e laici all’ideale missionario. Non esiste per lui una vocazione missionaria distinta dalla vocazione sacerdotale o cristiana. Il suo motto è: «Tutti Missionari!». Per il missionario avellinese tutti i battezzati, ma soprattutto «ogni sacerdote per natura, per definizione è missionario». Egli lamenta che agli occhi dei sacerdoti si sia oscurata «una grande, elementare verità, che cioè la prima e fondamentale funzione della Chiesa è l’evangelizzazione del mondo, di tutto il mondo». Il Beato P. Manna profeticamente precede le dichiarazioni del Concilio Vaticano II, specialmente: Ad Gentes 2, 39; Lumen Gentium 28; Optatam Totius 20; Presbyterorum Ordinis 10.

Fonda l’Unione Missionaria del Clero che ottiene il riconoscimento pontificio il 31 ottobre 1916 dal Papa Benedetto XV.

Dal 1924 al 1934 è Superiore Generale del PIME. Nel corso delle sue peregrinazioni, legate al suo servizio come superiore, scrive le Osservazioni sul metodo moderno di evangelizzazione. Nel 1936 vede fondate le Missionarie dell’Immacolata, istituto religioso femminile nato su suo impulso. Non diminuisce la sua attività per l’Unione Missionaria del Clero, della quale diviene segretario generale nel 1937, restando in carica fino al 1941.

Padre Paolo Manna muore il 15 settembre 1952 e il 4 novembre 2001 viene dichiarato Beato da Giovanni Paolo II.

Con decreto del 28 ottobre 1956 l’Unione viene insignita da Pio XII del titolo di «Pontificia» e quindi rinominata la «Pontificia Unione Missionaria del Clero, dei Religiosi e Religiose e dei Laici Consacrati». Più semplicemente essa è conosciuta come “Pontificia unione missionaria (PUM). Da alcuni anni, all’interno della Fondazione Missio della C.E.I., la Segreteria Nazionale PUM svolge la sua missione come “Missio-Consacrati”.